Qualunque investimento può essere valutato sia su base lorda che netta; quest’ultimo valore si ottiene sottraendo la quota di ammortamento al valore lordo. I parametri di riferimento possono essere ex-ante – le valutazioni riguardano le previsioni e i ritorni di un investimento economico – oppure ex-post, i calcoli vengono effettuati a partire dai valori realizzati nell’investimento stesso. Tutto ciò è da considerarsi valido anche per gli investimenti immobiliari.
Nella classificazione degli investimenti è bene considerare anche la fonte, privata o pubblica, che ne rende diverse finalità e dinamiche. Nel settore privato, l’investimento ha funzione prevalentemente di guadagno ed è influenzato, perciò, dall’efficienza marginale del capitale ovvero le aspettative e il tasso di interesse; gli investimenti pubblici, invece, vengono effettuati dallo Stato o da Enti pubblici e sono volti, prevalentemente, alla creazione, il miglioramento e il mantenimento degli spazi comunitari - strade, parchi, immobili ad uso dei cittadini – ed in questo contesto, il guadagno non entra assolutamente in gioco, l’unico fattore rilevante è il bene comune.
Un altro tipo di investimento è quello cosiddetto “autonomo”, perché non è essenzialmente correlato al livello di reddito medio di una popolazione; esso è più legato, in effetti, al tasso di crescita e al progresso tecnico della stessa. E’ pur vero che non ci sentiamo di escludere completamente un’influenza della variante reddituale in quanto, se fosse più elevata, porterebbe a maggiori investimenti. Alcuni esempi possono essere quelli di investimenti a lungo termine in immobili, strade, edifici pubblici o altre forme di investimento/finanziamento pubbliche. La maggior parte di queste risorse è destinata a promuovere lo sviluppo economico previsto ed è certo che non possono dare frutto dall’oggi al domani, ma fanno parte di un progetto su più ampia scala.L'articolo Acquisto di investimenti immobiliari sembra essere il primo su Italia 10 e lode.
